(Esterno)
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Fino al 2013 le collezioni archeologiche sono state ospitate negli ambienti del secentesco convento dei Gerolimini, sede anche del Comune.Alla sede storica del Museo si è recentemente aggiunta una nuova ala, a seguito di un importante intervento di ristrutturazione dell’edificio adiacente al palazzo del Comune, di proprietà della Fondazione Miriam e Pierluigi Vacchelli.Ciò ha permesso di progettare l’allestimento secondo criteri museografici aggiornati e di valorizzare l’esposizione dei reperti.E’ stato predisposto inoltre un collegamento tra l’ala nuova del museo e quella vecchia per la fruizione della sala romana dedicata a Bedriacum.L’intera operazione è stata finanziata dal Comune di Piadena, dalla Fondazione Miriam e Pierluigi Vacchelli e da GAL Oglio-Po con contributi europei.
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Il seicentesco convento del Gerolimini ospita oggi in una metà la sede del Municipio e del Museo Archeologico “Platina” e nell’altra metà la sede della parrocchia di Piadena.Fu con decreto del 24 maggio 1624 che il Vescovo Campori autorizzò la fondazione piadenese dei monaci eremitani di San Girolamo, aggregati al Monastero di San Sigismondo a Cremona.Nello stesso anno iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo claustro a pianta quadrata che comportò la demolizione di parte dell’adiacente pieve. La fabbrica fu portata a termine nel 1626.Alla soppressione del monastero, che avvenne nell’autunno del 1772 a seguito del decreto dell’imperatore d’Austria, il convento fu adibito a caserma e prigione; poi a Pretura ed in seguito ad uffici comunali.Dal 1774 ad oggi, quindi, l’intero complesso monastico rappresenta il fulcro della vita civile e religiosa di Piadena. La struttura è perfettamente conservata, con la sola costruzione ottocentesca dello scalone a lato ovest per accedere agli uffici comunali del primo piano.Particolarmente suggestivi sono il chiostro interno, scandito da eleganti colonne di stile tuscanico sormontati da archi a tutto sesto. |
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(Sala Didattica)
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Nel seminterrato dell’ ex convento dei Gerolimini, gli spazi con soffitti a volta e in mattone a vista sono oggi adibiti e ben attrezzati per ospitare la sala didattica del museo.
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